Il monastero di Rabban Hormizd, situato nel nord dell’Iraq, fu fondato nel VII secolo per l’ordine della Chiesa Cattolica Caldea ed è uno dei complessi monastici più antichi giunto sino ai giorni nostri. Ancora oggi luogo di preghiera e meta di pellegrinaggio, sorge arroccato sul versante sud del rilievo montuoso di Alqosh, affacciato sulla pianura di Ninive.
In origine le prime celle monastiche furono scavate direttamente nella roccia, alcune completamente ipogee, raggiungibili da un percorso che segue l’andamento irregolare della montagna. In epoche successive sono stati poi aggiunti altari primitivi, chiese ed ambienti semi-ipogei, completati con strutture in pietra e blocchi di roccia calcarea originaria del luogo, detta limestone. Nei secoli il monastero ha subito un processo di espansione, assumendo così nel tempo un disegno morfologico costituito da una pluralità di elementi distributivi, funzionali ed architettonici. Ad oggi non solo la percezione del luogo si presenta eterogenea, incoerente e sconnessa, ma il complesso richiede anche la risoluzione di più specifiche problematiche costruttive.
La necessità di una consulenza professionale per la riqualificazione dell’area ha portato la Chiesa Cristiana Caldea ad invitare il team di architetti ed ingegneri in questi luoghi dell’Iraq. I sopralluoghi sul posto, la diretta esperienza monastica ed il contatto costante con le comunità locali, hanno permesso la comprensione e la condivisione della cultura e delle usanze del luogo. Il gruppo di lavoro ha così approfondito lo studio sui sistemi architettonici e costruttivi propri degli edifici sacri cristiani caldei iracheni, sviluppando per il monastero di Rabban Hormizd un progetto preliminare di restauro, recupero e riqualificazione.
Sono state raccolte in un testo scritto le considerazioni tecniche relative alle indagini e alle ricerche sul contesto storico, insediativo, morfologico, compositivo, costruttivo, insieme alla descrizione delle specifiche scelte progettuali.
Il progetto prevede il recupero delle preesistenze archeologiche, delle antiche celle monastiche e degli ambienti ipogei, la ridefinizione degli spazi esistenti, la parziale riconversione delle funzioni ed il ridisegno degli spazi esterni e dei percorsi, per una maggiore fruibilità del sito. Si delinea un sistema polivalente con macrofunzioni collegate ed in relazione tra loro, nel quale si affiancano luoghi religiosi, ambienti monastici, spazi espositivi, percorsi museali e struttura ricettiva per i visitatori. Lo studio definisce il masterplan e sviluppa approfondimenti di dettaglio, proponendo nello specifico una matrice compositiva ripetibile per l’intero sistema dei percorsi e applicabile a tutto il complesso monastico. Si integrano moderni sistemi tecnologici e nuovi materiali con le strutture in roccia e pietra originali, mantenute e conservate, nel rispetto delle caratteristiche intrinseche del sito. In combinazione alle scelte compositive è stato effettuato uno studio ingegneristico sul consolidamento ed il rinforzo delle attuali strutture, prevedendo un piano di intervento e manutenzione finalizzato alla diminuzione delle vulnerabilità e delle criticità rilevate
Progettististi Arch. Andrea Solmi, Arch. Guido Gozzi, Arch. Maria Chiara Bartolamasi, Ing. Stefano Santunione, Ing. Riccardo Marchiò, Ing. Alberto De Maria Tipo polivalente Stato progetto preliminare presentato Data 08.2013 sopralluogo Iraq – 06.2014 presentazione Roma